domenica 9 novembre 2008

IAB, tutto bello ma... "dove sono" le PMI italiane?

Molto interessante e ricca di spunti la due giorni dello IAB a Milano.
Per noi addetti ai lavori ma anche per clienti e semplici interessati al settore è certamente un appuntamento da non perdere:
presenti tutte le principali aziende italiane e non solo, legate al mondo dei servizi "web Marketing"; ci sono le grandi media Agency, le Top SEO & SEM Agency, ci sono i grandi player del settore da google a Yahoo, da Alice alla RAI e poi ancora i produttori di piattaforme di web analitics con Stand scintillanti e interventi Live a tratti davvero interessanti, ma...

Lo dico subito: sono un po' stufo di vedere rappresentato il "nostro mondo" tutto lustrini, grandi Brand ed inglesismi... ma dove sono le piccole e medie imprese italiane? chi le rappresenta? chi si rivolge a loro? dove sono i servizi e le aziende alla loro portata?

Non ne ho viste nessuna allo IAB! Sicuri sia la strada giusta?

Mauro , Layla, mi domando, ok, porre la giusta attenzione alle 4 o 5 mila grandi aziende italiane, che fanno la giusta fortuna di molte delle Vs aziende, ma sbaglio o in italia esistono anche e soprattutto 4 o 5 milioni di piccole e medie imprese che sono il cuore della nostra economia?

E' mai possibile che non ci fosse un solo stand che avesse un offerta mirata (parlo anche della forma di comunicazione e promozione) ad una piccola azienda?

Non c'è stato un solo speach in cui il relatore di turno, nel mostrare la slide di presentazione della propria azienda, non abbia fatto sfoggio della classica collezione di grandi marchi e Brand clienti : banche, assicurazioni, Fiat, Barilla, Danone, Alitalia, ecc ecc

Fatemi capire ma quindi si puo' fare qualità in questo settore SOLO con le grandi aziende? E' questo il messaggio che esce dallo IAB ?

Su Internet hai ragione solo se hai grandi budget?

Non sarebbe credibile uno speacker che annoverasse fra i suoi clienti qualche albergo di Roma, Firenze o della costiera amalfitana? oppure una serie di scatolifici della brianza o una specializzazione nelle filiera delle concerie empolesi?

Giuro, che se mai avro' occasione di presentare la mia azienda in IAB (basta pagare lo so...) lo faro' dedicando le mie slide ai tanti clienti "normali" che ho l'onore e il piacere di seguire! :-)

Lo dico senza polemica, ma insomma dai, facile fare SEO alla Danone... ma davvero faremo crescere l'economia web se le pagine dei suoi Yogurt avranno URL Seo-friendly ?

Chi spiega e promuove online il "Noleggio Camper a Firenze"? Chi muove l'ecommerce del negozio specializzato della pesca o dell'abbigliamento moto? Chi insegna all'agriturismo a promuoversi per il ponte del 1° maggio? Chi vende il tartufo nostrano negli stati uniti?

Tutta la sfida del "mondo internet" italiano è davvera limitata a convincere le grandi aziende a spostare parte dei loro milionari investimenti pubblicitari dal marketing tradizionale off-line al web ?
Layla, Mauro, secondo me vi state dimenticando di un pezzo importante! Trovate il modo di rappresentare anche quello e lo IAB sarà davvero " l'appuntamento " del web italiano.

Internet marketing non è solo Coca-Cola e Fiat 500, con tutto il rispetto per le meravigliose Case History che rappresentano... le sfide , la vera sfida di uno sviluppo tecnologico e di comunicazione per il nostro paese è un altra... ci sono centinaia di aziende SEO/SEM e collegati e centinaia consulenti che vivono ogni giorno in un mondo che sta su un piano troppo lontano da cio' che IAB rappresenta oggi.

E' una sensazione (forse un po troppo marcata) ma anche una costatazione... se immagino il 90% dei miei clienti camminare con me fra gli stand o ascoltando gli incontri e le relazioni, bè , avrebbero percepito sicuramente "troppo lontano" e fuori portata gran parte dei servizi offerti...

Se vogliamo aprire le porte del Web alla gran parte delle aziende italiane.... dovremmo, a mio giudizio, parlare ANCHE con il loro linguaggio.

E poi se c'è una cosa che caratterizza il web è proprio quella di essere alla portata di tutti... persino Obama (di cui tutti ci riempiamo la bocca come esempio di utilizzo della rete) è diventato il candidato che ha raccolto piu' fondi nella storia delle elezioni americane.. attraverso non soltanto attività di lobby sui grandi gruppi economici e industriali, ma raccogliendo anche 5, 10 , 100 dollari ma da milioni di singoli cittadini attraverso l'uso intelligente del web...

Vogliamo far crescere il Web advertising italiano? ..insegnamo allora come spendere bene i primi 5mila euro alle nostre 5 milioni di piccole imprese e forse quegli 800 milioni previsti da Nielsen per il 2009 sembreranno "noccioline" :-)

O no?

Altri articoli e post sullo IAB 2008 :
http://blog.01net.it/?p=744
http://blog.tagliaerbe.com/2008/11/iab-forum-2008-considerazioni-finali.html
http://www.totale.it/chi-si-deve-muovere-verso-chi-riflessioni-post-iab-forum-628.html
http://www.andreutti.it/web-marketing/il-primo-giorno-di-iab-forum-in-5-punti.html
http://webmarketing-aziende.myblog.it/archive/2008/11/09/allo-iab-non-si-accenna-alla-gdo.html
http://www.onemarketing.it/07/11/2008/iab-forum-2008-back-to-basics/
http://www.wmtools.com/news/eventi-seo/iab-forum-2008-prime-considerazioni
http://www.yoyoformazione.it/2008/11/considerazioni-su-iab-2008.php
http://www.semperseo.it/varie/la-pillola-di-saggezza-del-giorno-dopo/
http://digital-intranos.blogspot.com/2008/11/iab-forum-milano-2008.html
http://www.myweb20.it/Eventi-web-2008/nuvole-di-iab-forum-2008-parte-2.html
http://www.terraenuvole.com/iab-forum-2008-riflessioni-della-domenica/


Video carrellata dell'evento (grazie a Tagliaerbe) :


Layla Pavone : "vogliamo rappresentare tutti..."

16 commenti:

Anonimo ha detto...

Nicola, mi congratulo con te, per il coraggio e la qualità dell'analisi di questo post.

E'il miglior post fra tutti quelli che ho letto nelle ultime 48 ore, relativamaete allo IAB 2008.

Mi sarebbe piaciuto scriverlo !

Bravo.

Anonimo ha detto...

Un discorso sacrosanto.
Che poi le "500 grandi aziende" di cui si parla sempre sono probabilmente meno di 500, almeno se escludiamo quelle nate "direttamente online".

Eppure la cosiddetta "economia reale" del nostro paese vive esattemente sulle piccole e medie imprese, sui distretti produttivi, sulla micro-impresa che tenta di emergere....

Da quotarti in toto, insomma.

Questo tipo di post è il "king" della riflessione sul seo e sull'economia web dei prossimi anni, secondo me.

Anonimo ha detto...

Il post è piaciuto anche a me ma secondo me dimentica qualcosa.
Ovvero che se qualcuno ha trovato una via, e qualcuno l'ha trovata, per valorizzare le PMI e per far si che queste possano prosperare, non va allo Iab a farne pubblicita' affinchè i suoi concorrenti possano copiarli strategia, metodologie ed idee. Magari anche miglorandole.
I grandi clienti invece hanno un rapporto rischio copiatura/pubblicità a se stessi molto basso e quindi si possono divulgare le case history relative. Ecco perchè non si parla di PMI Imho.

Anonimo ha detto...

Grande articolo, penso che lo IAB sia solo una vetrina per loro per far vedere i propri listri. Troppo cattivo? :)

Dovremmo metterci tutti assieme noi "induvidualisti del web marketing" per prenderci quell'enorme fetta delle PMI. non credete?

Unknown ha detto...

@ anonimo (il primo)
Grazie dei complimenti! ..ma perchè "coraggio"? :-) in fondo non mi pare di avere offeso nessuno, volevo solo esmprimere un rammarico per stimolare una discussione costruttiva non certo denigrare quanto invece di buono è stato fatto.

@Fabio
Grazie! infatti è proprio nell'area delle PMI che dovremmo concentrarci e "fare sistema", tutti insieme.

@Darus
Non so'.. non credo che ci sia un problema di concorrenza ne' di chi sa quali segreti... siamo ancora ai fondamentali.. basterebbe riuscire a creare uno strato di base che abbia un livello di qualità "minimo"... ma il vero problema è la comunicazione e il raggiungimento di certi Target.. non puo' essere un lavoro che possiamo portare avanti singolarmente ognuno chiuso nel suo orticello... occasioni come IAB sono come l'oro.. ma andrebbero sfruttate anche su altri "piani"

@ anonimo (il secondo)
..si sei troppo cattivo dai! Non è assolutamente quello il problema.. ben hanno fatto le aziende presenti a mostrare i loro punti di forza, ci mancherebbe e grandissima è stata anche la super-professionale organizzazione... mi chiedo solo perchè non voler rappresentare anche "tutto il resto" dell' Internet marketing... non mi pare una sfida cosi' difficile, basterebbe volerlo!

Anonimo ha detto...

Ho affrontato un tema simile in un post del mio blog.

Tu hai posto l'accento sul fatto che vengono ignorate le PMI...
Io faccio presente che vengono bistrattate le aziende B2B.

Tu hai scritto:
Non c'è stato un solo speach in cui il relatore di turno, nel mostrare la slide di presentazione della propria azienda, non abbia fatto sfoggio della classica collezione di grandi marchi e Brand clienti : banche, assicurazioni, Fiat, Barilla, Danone, Alitalia, ecc ecc
Tra i marchi da te citati non ce n'è uno B2B. Sai perché? Perché è difficile fare webmarketing per queste aziende...

Le aziende B2B sanno bene cosa significa trattare con altre aziende... Hanno pochi competitors e sono di nicchia.
Mi cascasse il naso se esiste una Top SEM/SEO Agency che mostri case history di web marketing di imprese B2B...

Anonimo ha detto...

Ciao Nicola, fai bene a sottolineare l'importanza delle PMI ma tutto sta nelle domande che giustamente ti poni: "dove sono le piccole e medie imprese italiane? chi le rappresenta? chi si rivolge a loro? dove sono i servizi e le aziende alla loro portata?"

Un dato di fatto: se guardiamo a tutto il mercato pubblicitario, i soci UPA (che mi pare non arrivino a 200) fanno 80% dell'intero spending. Sulla Rete è un po' meno, è vero, ma è proprio nella fascia dei big spender che il nostro Paese è indietro e ciè rallenta l'intero settore.

Penso inoltre che un evento comunque specializzato non nasce per le PMI. Pensa a come attualmente definiscono la loro strategia online: nella maggior parte dei casi, si affidano ad una web agency o ad un consulente. Ecco, IAB Forum è per questi ultimi o comunque a chi "di mestiere" si occupa di comunicazione digitale e nelle PMI è raro trovare un ruolo del genere.

Però riflettiamoci senz'altro. Pensi che se IAB Forum 2009 abbia, che so, mezza giornata dedicata alle PMI queste verrebbero? Quante? Come comunicarlo? Ci sarebbero sponsor interessati?

Unknown ha detto...

Mauro, grazie per aver colto lo spirito "costruttivo" che stava alla base del post...

Confesso di non essere in grado di giudicare la tua considerazione su come l'arretatrezza dei big-spender nostrani sia da freno a tutto il mercato... puo' darsi, ma ma non ne sono convintissimo.

Trovo semplicemente che sarebbe una occasione mancata continuare a limitare le attività che siete riusciti a sviluppare cosi bene con IAB ad una sola parte degli attori e ad una sola parte del mercato..

Proprio per la natura del ns sistema economico una associazione che ambisce a rappresentare un certo mercato , un certo settore "tutto" (ascolta l'intervista a Layla nel video qui sopra) , non puo'non "aprire" anche al mondo della piccola e media impresa... e qui parlo sia di operatori sia di potenziali clienti.

Non conosco a fondo IAB come associazione e quindi potrei fare considerazioni inesatte... ma perchè non voler nenanche tentare di rappresentare quel mondo?

Forse non è IAB forum l'evento giusto o forse lo è , forse si potebbe pensare ad un area dell'evento (e dell'associazione?) "accessibile" anche ad operatori medi e piccoli oppure si potebbe pensare ad eventi minori e di diversa natura, oppure ancora appoggiare o affiancarsi a chi (in italia) già tenta di percorrere certe strade...

Non so se riusciremmo cosi' a portare le PMI ma so che o lavoriamo "insieme" o "facciamo sistema" oppure non ce le porteremo mai nel nostro paese non solo allo IAB ma ad investire sempre piu' e sempre meglio sul web!

Capisco che chi spende di piu' è piu' interessante.. ma perchè tu non credi che investire in Internet possa far crescere DAVVERO una azienda?

Non credi anche tu che se si lavora bene e si ottengano ROI positivi una azienda possa passare tranquillamente da 10 a 100 lire di investimenti sul web?

Perchè ragazzi se non ci crediamo noi.. siam messi male! :-) o no?

E allora perchè non investire sul futuro!

Anonimo ha detto...

Decisamente uno dei post più interessanti e veri che ho letto riguardanti i grandi eventi del settore.

Complimenti

Unknown ha detto...

@ Pikadilly
Grazie... troppo buona!

Anonimo ha detto...

Continuo a pensare a due cose: sono stra-d'accordo sull'importanza delle PMI ma sono altresì convinto che IAB Forum non sarà mai adatta a loro, ma a chi le supporta. Su questo punto, concordo sulla necessità di ospitare case history non solo dei grossi brand (per la verità nei workshop - anche nel mio - ce ne sono state)

Esempio di un paio di ore fa: un nostro potenziale cliente vuole lanciare una nuova linea di prodotti ed il web sarà uno dei canali di punta. Questi signori hanno il loro business da mandare avanti: per la comunicazione pagano dei professionisti.

Non posso pensare che chi si deve rifare le maioliche del bagno vada a CERSAIE :)

Unknown ha detto...

Quindi l'hawaiana era li' per convincere me? :-D

Scherzo, si, capisco il tuo punto di vista... ma ho l'impressione che sia piu' un tuo pensiero e non quello di IAB, erano davvero in pochi fra espositori e (soprattutto) speaker ad avere noi consulenti/professionisti anche da PMI come target... Non ti pare?

Comunque io non ho idea della distribuzione delle tipologie di visitatori.. lo avete certamente chiaro voi, ma ti ripeto insisto nel pensare che siete "troppo" e "tutti" concentrati solo su alcuni di loro...

.. e che se solo voleste..

HOTDELUXE ha detto...

Lo IAB come SMAU ?
Se ogni volta vedi le solite facce, le solite imprese, i soliti discorsi triti e ritriti... Ma non vedi mai novità, confronti, dibattiti su chi produce il 90% del PIL di questo paese...
Probabilmente sì, credo che IAB farà la stessa fine di SMAU.

Anonimo ha detto...

Grazie per la citazione del mio articolo, Nicola.

Per quanto mi riguarda, trovo anche io che la continua citazione dei soliti grandi inserzionisti ed investitori pubblicitari alla fine "rompa" un po'.

Come nel CRM, da cui sono uscito qualche anno fa, in cui tutti si giocavano gli stessi quattro grandi nomi. Pareva che ogni consulente CRM avesse lavorato con loro.

Però ha anche ragione Mauro. I piccoli investitori è difficile raggiungerli e farli venire allo IAB. A volte sono più disposti a spendere tre euro in pubblicità, che andare ad eventi di questo tipo (beh, forse cinicamente è anche meglio :p )

Diciamo che ogni tanto mi verrebbe voglia di invitare qualcuno a smetterla di tentar di portare i modelli americani in Italia. Ormai in molti settori s'è scoperto che la cosa non funziona, perché i nostri numeri sono molto diversi, così come le abitudini ed il livello (di coscienza, di capacità, ecc.)

In tutti i settori che ho attraversato in tanti anni, ho assistito allo stesso fenomeno: nel CRM si tentava di importare il CRM Analitico (che necessita di grandi numeri) ed invece si affermava in Italia quello operativo (improntato all'obiettivo di oggi e domani, non al futuro tra cinque anni); nel software gestionale si tentava di importare lo ERP (Enterprise Resource Planning), invece qui da noi tutt'al più si arriva a implementare la meccanizzazione dei flussi di cassa, la tesoreria e lo scandenziario real-time; si tenta di portar qui il Marketing Relazionale, ma ovviamente siamo quattro gatti, quindi si implementa più facilmente il Marketing / Commerciale (espressione coniata qui su due piedi).

I numeri italiani non consentono, se non a pochi, di fare grandi strategie e grandi progetti (e forse in fondo è meglio così). Se si mirasse a progetti di un anno, un po' alla volta si arriverebbe a quelli di 10. Molti puntano subito a quelli di dieci e non ottengono nulla.

morse26 ha detto...

Complimenti per l'ottimo intervento. Qualcuno però che ha come proprio target la PMI c'era. Businessfinder (www.businessfinder.it) da sempre si rivolge alle PMI e fra i nostri clienti troverai dal produttore di macchine utensili alla picccola software house, da chi si occupa di sicurezza a chi vende gadget e regalistica per il Natale.

Aiutiamo le PMI italiane!

Anonimo ha detto...

Proprio l'altro giorno ho mandato una email a IAB.it chiedendo se esiste un'organizzazione simile a loro per le PMI, che non chieda €2,600 annue per l'iscrizione.

E' giusto che IAB si curi dei 'big spenders'. E' un mercato importante. Ma lo e' anche quello delle PMI, ed in particolar modo le piccole realta' editoriali online che hanno un inventario limitato,certo , ma spesso di valore commerciale molto piu' alto.

La IAB dovrebbe rappresentare il mercato intero. Dai imprenditori singoli, alle PMI e fine alle principali aziende.