venerdì 1 luglio 2011

"LikeRank" & Google+ ...la corsa al futuro del Search


Con il lancio di Google+ (e tutto l'insieme di nuove features collegate) si e' dischiuso ufficialmente quello che qualche anno fa pensavamo come "quale sara' il futuro del Search?" :

Prima ancora, infatti, di pensare alle novita' di questi giorni in termini di "Social Network" (con il tormentone che non mi piace sul chi e' meglio Facebook o Google+? :-) ) vorrei fare una riflessione sugli aspetti e sull'impatto che queste hanno sul mondo del Search ( e del SEO).

L'operazione Google+ e +1, non e' soltanto una operazione "anti-facebook" ma ha a mio avviso una ragione profonda legata al "cuore" di Google e al "Search" al "Motore di ricerca".

Se ieri era il solo "link" l'ingrediente di base di ogni algoritmo di ranking, la cui evoluzione aveva portato a soluzioni (geniali) come il "pagerank" e alla nascita stessa di Google, oggi sappiamo bene che non puo' essere piu' cosi'... il "voto" verso un documento o una risorsa web, non viene piu' soltanto espresso da un "link html" ma ha acquisito una fondamentale importanza ai fini della qualita' del ranking, l' "apprezzamento delle persone", il comportamento degli utenti .

Google lo ha capito da anni, da quando, per esempio, ci ha "regalato" prima la toolbar, poi urchin/google-analytics, strumenti utilissimi si per noi, ma certamente straordinari per comprendere l'apprezzamento e il comportamento degli utenti verso risorse e documenti web... e' stato il primo Google e anche l'unico, acquisendo negli anni un controllo pressoche' totale ed una evidente egemonia su certi tipi di dati "comportamentali" : bounce rate, tempi di permanenza, pagine viste, visite, tutte metriche che sono certamente entrate negli algoritmi del "ranking".

Poi c'e' stata l'attenzione sul comportamento degli utenti in SERP, quello che inizialmente chiamavamo "social search" che arrivo' a permetterci di suggerire risultati, eliminarne altri, muoverli a piacimento.. probabilmente collezionando ancora dati "utili" al motore nella sua eterna, "pura negli intenti " ricerca alla qualita' dei risultati (per forza perche' per un motore perdere la qualita' significa morire!), ma ancora una volta dati "proprietari" e interni a Google.

Poi e' esploso il mondo dei "social" da una parte e "delle app" dall'altra e per la prima volta forse in quasi 20 anni Google ha visto nascere intere aree circoscritte della rete (non solo web) dove non solo non era piu' il "soggetto protagonista" ma dove si e' "spostata" una gran parte della attivita' online degli utenti e con essa una gran parte di dati "comportamentali" che per la prima volta venivano ad essere "fuori dalla portata" diretta di Google.

Prima "Android" ..bello, progetto fantastico, ma soprattutto "open" per contrastare spazi proprietari ormai di terzi (Apple su tutti) e riguadagnare terreno sugli accessi al web tramite "app" e strumenti "extra-browser" su cui Google aveva perso il controllo , poi oggi Google+ per cercare di far parte e riprendersi "il mondo dei social" e tutti i dati relativi...

Dati troppo importanti per non cercare di recuperare... oggi infatti in termini di "ranking" di ingredienti e di "voti" se vogliamo semplificare possiamo dire che , chi ha un sito (pochi) vota con i link, chi non c'é l'ha (molti di piu') vota con un "like" !

A mio giudizio l'enorme sforzo di Google di creare uno strumento social che possa sperare di raggiungere una significativa fetta di mercato nasce proprio da questa esigenza primaria di riprendere un importantissimo terreno perduto, forse l'unico terreno veramente perduto da Google dalla sua nascita a oggi... e di non trovarsi costretto ad avere bisogno per la prima volta di dati "non suoi" , "non gratuiti", "non liberi" e di riscoprirsi quindi piu' "debole" in un futuro non troppo lontano.

Basta pensare infatti: "meglio un "like" sul mio sito messo da 10 utenti qualsiasi o un unico "like" messo dall'account di Brietney Spears con i suoi milioni di followers?"

Non vi ricorda qualcosa? :-)

Nuovi algoritmi "sociali" sono senz'altro alle porte e si porteranno con se la necessita' di poter disporre direttamente dei dati e delle metriche coinvolte... non dubito che presto, molto presto cominceremo a sentir parlare di robe tipo "LikeRank" !

domenica 2 gennaio 2011

Internet si e' fatto in tre! (e non e' morto nessuno...)

Alla luce dello sviluppo del mondo delle "app" per smartphone e tablets da una parte e dei Social Network "chiusi" dall' altra, possiamo ancora parlare solo di "web" marketing, o faremmo meglio a espandere il concetto ad un piu' ampio "internet marketing" ?

Una delle discussioni piu' interessanti del 2010, e'stata a mio giudizio, quella scaturita dall' articolo di Wired Usa (il web e' morto) che sanciva la fine del web a favore del mondo delle Applicazioni.
L'articolo basava la sua tesi su osservazioni oggettive del tipo di consumo di rete e di utilizzo di internet a livello globale, che sta vedendo un rallentamento della crescita della navigazione "browser centrica" a favore di altri tipi di utilizzi.

Troppo netta forse come visione, ma e' indubbio che la discussione che ne emerge apre effettivamente uno scuarcio verso i nuovi scenari che ci troviamo ormai di fronte nel ns lavoro di "marketer digitali" gia' oggi.

Il web forse non e' ancora morto ma e' chiaro che ormai nella comunicazione digitale (o nel marketing online) non e' piu' l' unico elemento:

Direi che i "mondi" sono tre, nettamente separati da loro da barriere tecniche, operative, di tipologia di approccio e di sviluppo, ma anche altrettanto necessariamente e meravigliosamente interconnessi :

1) il web come lo abbiamo sempre conosciuto (il www, i siti web, la mail, ecc)

2) le "app" (con tutti gli usi di comunicazione che una azienda puo' fare) e quindi l'uso dello strumento "internet" fatto non piu' attraverso il browser e il protocollo http

3) i mondi chiusi e le "reti private" imposti dal boom dei social network (facebook su tutti) e i nuovi spazi digitali di comunicazione e promozione che si sono li' aperti.

Tre ambienti, simili ma enormemente diversi, che oggi complicano lo scenario del marketing digitale e della classica comunicazione "online", caratterizzati come sono, ognuno da diverse possibilita' di "utilizzo", diversi forme di promozione, diverse tipologie di comunicazione, diversi strumenti, ecc ecc

Aziende clienti da una parte, e noi addetti ai lavori, agenzie e consulenti, dall ' altra ci troviamo di fronte ad un panorama estremamente piu' ampio e variegato rispetto a pochi mesi fa.

C'e da rimpiangere quando il dibattito era incentrato su cose tipo "se fai un sito dovresti anche avere nozioni di SEO", viene da ridere...

Oggi portare una azienda "online" o meglio "fare marketing usando Internet" implica una gamma di skill e competenze molto piu' ampi ed implica inoltre la capacita' di "declinare" gli obiettivi di una azione di marketing non solo nel "web" (e gia' bastava...) ma in ognuno di quei tre "grandi mondi" .

Il punto di partenza nonche' forse il nodo cruciale, resta la "visione strategica", la capacita' di visualizzare un quadro complessivo e generale di attivita' e azioni, che sappia interpretare le necessita' e gli obiettivi, fornendo le giuste linee guida e indicando le migliori strade e i migliori strumenti da adottare....

Compito che si fa ogni giorno piu' arduo, come ogni giorno piu' arduo , e' ahime', trovare consulenti e agenzie davvero competenti a livello progettuale e strategico nel settore specifico ma appunto "ampissimo" della comunicazione online.

C' e' il rischio, infatti, di disperdere energie, o dimenticare opportunita', fare troppo, troppo poco o fare male, se si hanno visioni parziali, troppo verticali o se, peggio, ci si affida a skill e consulenze prettamente "tecniche" e/o troppo "distanti" dalle logiche del marketing, della pubblicita' e della comunicazione:

La comunicazione digitale, multipiattaforma, aperta e globale e' una materia ormai matura dove gli spazi per l'approssimazione e l' improvvisazione stanno finendo... e sempre di piu' a fronte di una fortissima richiesta di "specializzazione" e verticalita' vi e' un esigenza di visione "orizzontale" di capacita' progettuale e di organizzazione strategica..entrambi "mestieri" rari e spesso "sottovalutati".

E voi che ne pensate? Come vi state organizzando davanti a questi scenari? Voi che scelte avete fatto?
(fra qualche giorno, poi, vi annuncio ufficialmente le mie! ;-) )




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