
Finche lavori per l'albergo danneggiato dalla recensione negativa, o per quella azienda poco conosciuta il cui marchio su Google viene associato a "truffa" o magari a "spostare in seconda pagina" qualche risultato poco gradito, in fondo non ci pensi piu' di tanto...
Poi ti capita che il lavoro ti porti su lidi lontani e questioni un po' piu' complicate come analizzare la differente percezione (online) del "manipolare il gene di una pannocchia per evitare una malattia della pianta" (ossia tutto il tema degli Ogm/prodotti transgenici, ecc) in parallelo al "manipolare quello di un embrione per evitare una malformazione" (e il relativo mondo della fecondazione assistita delle implicazione bioetiche, fino alle coppie che cercano soluzioni per curare il proprio figlio, ecc).
Fai un analisi di visibilità sui motori, analizzi i gruppi semantici e i "territori valoriali", usi qualche strumento "figo" per analizzare i concetti e le conversazioni sui social network, fai ricerche su Twitter, Facebook e analizzi il multimedia, come You Tube, le immagini, i wiki e gli articoli su portali specializzati e i magazine online... e costruisci un grande "puzzle" di concetti contrastanti e generalmente poco circostanziati, spesso "faziosi"quasi mai approfonditi :-) .
Viene da pensare ma a "vincere" è davvero quello giusto o comunque sia web o non web, rete o non rete, vincerà come sempre il piu' "diffuso/urlato"? e da dove arriva davvero "il sentiment" della rete? dalle coscienze dirette che la nuova diffusione della comunicazione e la facilità dell'accesso all'informazione permettono o è in gran parte un semplice "rimbalzo" di un "opinione pubblica" già formata "offline"?
Mi chiedo se poi alla fine noi tutti usiamo il web in una maniera che ci permetta di farne davvero un rivoluzionario strumento di confronto e costruzione delle proprie idee o se a "prevalere" è poi l'uso che lo rendono un semplice mezzo per la loro diffusione e poco piu'.
Viene da pensare, piu' in generale, su quali basi sono davvero radicate le nostre convinzioni/percezioni su cio' che "è bene" e cio' che "è male" e grazie a chi o come formiamo le nostre idee sulle cose.
Insomma, possiamo costruire le nostre opinioni su tutto allo stesso modo con cui ci formiamo l'idea di una stanza d'albergo grazie ai "commenti su Tripadvisor" ? :-) O c'è un limite?
Internet è davvero il mezzo migliore per formare le coscienze di noi "nuovi barbari" oppure non tutta la "verità è social", e non tutto il "2.0" è capace di produrre verita' ?